Il Testamento di Sherlock Holmes: deliziosamente demodè

Il Testamento di Sherlock Holmes: deliziosamente demodè

E’ sempre difficoltoso, per me, essere alle prese con un gioco dedicato a Sherlock Holmes. La mia passione per il detective inglese, infatti, è profonda e articolata (tanto da avermi portato a essere membro dell’associazione holmesiana italiana, ‘Uno Studio in Holmes’). E allora, da un lato ogni titolo che coinvolge l’investigatore mi trova naturalmente ‘ben disposto’, dall’altro posso divenire critico spietato, perché vado a soppesare non solo la valenza del gioco in sé, ma anche la precisione con cui esso ricostruisce le reali dinamiche holmesiane.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Vedo sento e tocco

Graficamente, TSH si disimpegna piuttosto bene. Pur senza strafare. Le location e i personaggi principali risultano le componenti meglio realizzate. Cast di contorno e animazioni, invece soffrono un po’.

In generale, poi, gli spazi aperti dove saremo chiamati a girovagare, avranno sempre un sapore ‘finto’. I PNG che li popolano, infatti, seguiteranno imperterriti a compiere le medesime azioni, senza mai evolvere. Certo, anche ciò è tipico delle avventure ‘old school’.

Ma anche sotto questo punto di vista sarebbe opportuno effettuare una ‘sterzata’ verso credibilità e coinvolgimento. Nessuno pretende modi vivi e immersivi – come in Heavy Rain o in qualsivoglia free-roaming -, però si può svecchiare un po’ il sistema, evitando che i PNG ‘si attivino’ solo quando sollecitati da qualche nostra azione.

Musiche ed effetti sonori fanno la loro degna figura. Mentre la recitazione dei dialoghi è di buon livello, anche se non del tutto coinvolgente. Le interpretazioni di Holmes e Watson convincono fin tanto che si rimane sui binari del ‘british polite’. Decisamente meno valide in circostanze maggiormente concitate, con il dottore sempre sovraeccitato e il detective particolarmente ingessato.

Il sistema di controllo, su console, risulta un tantino limitato dal rigore del pad. Per ovviare a qualche incertezza di troppo, però, si può sempre ricorrere alla visuale in prima persona, con cui si può procedere con sicurezza.

 
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