Call of Duty Black Ops II: obiettivo competizione divertente a qualsiasi livello

Call of Duty Black Ops II: obiettivo competizione divertente a qualsiasi livello

Dopo aver visto un nuovo livello di gioco della campagna single player e aver giocato le nuove modalità di multiplayer introdotte da Black Ops II ecco che possiamo pubblicare le prime impressioni sul nono capitolo di Call of Duty. All'interno, trovate anche l'intervista a Jay Puryear di Treyarch.

di pubblicato il nel canale Videogames
Call of Duty
 

Celerium

Il nuovo livello della campagna single player che abbiamo avuto modo di vedere all'evento di presentazione si chiama Celerium. Si tratta del secondo livello della campagna e le forze speciali stanno cercando di assaltare l'insediamento di Raul Menendez, il nuovo cattivo principale di Black Ops che, come abbiamo visto diffusamente, nella versione italiana del gioco sarà doppiato da Giancarlo Giannini.

Se da una parte Black Ops II è un seguito diretto del precedente Black Ops, dall'altra introduce l'inedito, per Cod, scenario futuristico. La campagna single player si ambienterà in due momenti storici distinti: gli anni '80 e il 2025, quando scoppierà una nuova Guerra Fredda tra Stati Uniti e Cina. Nel multiplayer, invece, verrà contemplata solo l'era futuristica. Treyarch, come ribadito dallo stesso Jay Puryear, Director of Brand Development presso Treyarch, durante l'evento di presentazione di Black Ops II, vuole rendere l'elemento tecnologico protagonista di questo nuovo Cod: il giocatore, pertanto, si troverà molto spesso ad avere a che fare con gadget futuristici e, soprattutto nel multiplayer, solo padroneggiando questi ultimi sarà in grado di primeggiare.

Nel 2025 il protagonista è David Mason, figlio di Alex Mason, ovvero il personaggio principale del primo Black Ops. Emerge una forte crisi tra Usa e Cina in seguito al blocco dell'esportazione di elementi delle terre rare da parte della Cina. Si tratta di una rappresaglia innescata da un attacco cibernetico che paralizza la Borsa cinese di cui sono responsabili gli Usa. Treyarch ripropone l'espediente narrativo del racconto da parte di un personaggio cardine della serie, per cui il giocatore apprenderà gli eventi del futuro da Frank Woods, colui che era amico e collega di Mason nel precedente Black Ops.

C'è poi tutta la parte ambientata negli anni '80, che naturalmente sarà molto vicina, anche come scenari e storie, agli eventi del primo Black Ops. Si interpreta nuovamente Alex Mason e ci si ritrova a combattere in diversi posti dell'America Centrale e a fronteggiare il tentativo di invasione sovietica in Afghanistan.

Tornando al livello Celerium, siamo in Myanmar (Birmania) nel 2025 e vediamo i nostri commilitoni intenti a calarsi da una rupe con delle corde. Usano un binocolo per spiare l'insediamento nemico, che si trova a una distanza considerevole rispetto al luogo di inizio della missione. Si tratta di un binocolo futuristico in grado di coprire enormi distanze. Piove intensamente intorno ai soldati che si muovono con fare accorto, ricreando il classico pathos e la tradizionale intensità del single player di Call of Duty.

Anche se il livello di gioco è ambientato nella giungla, si possono individuare tanti elementi futuristici, principalmente nell'equipaggiamento dei soldati. Questi si muovono attraverso i classici script, che garantiscono animazioni praticamente perfette e sempre fluide, mentre il giocatore si limita a interagire con un copione già allestito per lui. La caduta di un albero rischia di far precipitare giù i soldati: sono momenti di forte concitazione, chiaramente vissuti dal giocatore sempre dalla prospettiva in prima persona.

Superato il momento di difficoltà, vengono installate delle appendici plastiche al personaggio interpretato dal giocatore che gli consentono letteralmente di volare lungo il canyon per diversi chilometri, fino a raggiungere l'insediamento. Si tratta di uno spostamento che dà una forte sensazione di spettacolarità e che rimarca ancora una volta la connotazione futuristica che, ora, diventa protagonista in Black Ops II.

Il team d'assalto inizia a investigare nella base e si rende conto che una pattuglia nemica ne controlla i confini muovendosi indisturbata grazie a tecnologia di mimetizzazione. Il team attacca i soldati invisibili con delle granate e inizia così un assalto violento alla base. I soldati attaccano un elicottero che tenta la fuga e, una volta preso il possesso di quest'ultimo, il giocatore può usare la torretta montata su di esso per far fuori più facilmente i soldati nemici. Si usa un visore notturno per essere in grado di distinguere le sagome dei soldati avversari.

Durante il gameplay si può notare come capitino degli eventi fisici di grandi dimensioni, con enormi mura che cadono sotto i colpi dell'artiglieria. Il team d'assalto comincia a questo punto a circondare le postazioni di mitragliatrici fisse, le quali vanno aggirate e attaccate ancora con le granate. L'azione è estremamente frenetica e intorno al giocatore c'è grande confusione: Call of Duty mantiene, infatti, i medesimi stilemi narrativi e lo stesso tipo di gameplay che hanno contraddistinto gli ultimi episodi (diciamo dal primo Modern Warfare in poi).

Dopo aver preso il controllo della superficie, i soldati entrano in una struttura sotterranea, che evidenzia nuovamente il setting futuristico del nuovo Cod. L'atmosfera si fa ora grave e i movimenti circospetti dei soldati evidenziano come la situazione sia adesso delicata. Il silenzio viene improvvisamente interrotto da un'esplosione, che sancisce la conclusione della demo.

Insomma, un single player ancora una volta spettacolare e coinvolgente, che si fa apprezzare soprattutto perché evidenzia un filo conduttore ben preciso dal punto di vista dello stile della narrazione che, appunto, riguarda tutti gli ultimi capitoli di Call of Duty. C'è dietro una regia sicura che sa con esattezza quali obiettivi intende raggiungere. L'elemento tecnologico, come intuirete, è una grande parte dell'esperienza del nuovo Cod. Detto questo, non ci sentiamo di poter dire che si sia trattato di una demo memorabile: probabilmente altri livelli degli ultimi Cod e lo scenario di Black Ops II di Los Angeles mostrato in precedenza sono superiori a questo livello in fatto di pathos e di capacità emozionale.

La nuova campagna single player di Black Ops II si arricchirà poi di nuovi elementi che Treyarch definisce da RTS, come ci spiegherà meglio Puryear nell'intervista che trovate nell'ultima pagina di questo articolo. Durante la campagna, dunque, ci sarà una modalità in cui i giocatori possono stabilire in quale scenario mandare i soldati che hanno personalizzato. Questi scenari sono dei piccoli mondi aperti, con presenza di soldati gestiti dall'intelligenza artificiale variabile, e la necessità di conquistare tre checkpoint, mentre la trama prosegue. Questa modalità di gioco viene definita Strike Force e, in una certa misura, è facoltativa. Ma se non si affrontano le missioni Strike Force ci saranno ripercussioni sulla storia principale.

La componente RTS consiste nel fatto che, una volta dentro le missioni Strike Force, il giocatore può decidere quale soldato impersonare, e cambiare dall'uno all'altro in qualsiasi momento. Si può quindi decidere di prendere il ruolo di un soldato d'assalto, e trovarsi in prima linea, oppure rimanere nelle retrovie e supportare il resto della squadra. C'è la possibilità di vedere cosa sta succedendo anche attraverso una telecamera posta in alto, che mostra gli spostamenti dei droni meccanici e dei carroarmati proprio come succede in un RTS. Insomma, Treyarch promette di offrire un tipo di gameplay del tutto inedito per Call of Duty.

 
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