I passi avanti di Fifa 13: la demo alla prova del campo

I passi avanti di Fifa 13: la demo alla prova del campo

Con Fifa 13, Electronic Arts ha svelato la precisa intenzione di mettere un freno a uno dei difetti storici della serie. E cioè la possibilità, per la squadra in possesso di palla, di proseguire l’azione con una serie di precisissimi e irrealistici passaggi di prima. Questa decisione, unita allo sviluppo già completato della Tactical Defending, è visibilmente indirizzata a rallentare i ritmi di gioco, perseguendo così un maggiore realismo. Il tutto esaltato e completato dalla necessaria implementazione e correzione dell’Impact Engine, in modo che Fifa abbia finalmente un motore fisico degno di questo nome.

di pubblicato il nel canale Videogames
Electronic Arts
 

Questo non è calcio a 5: basta con i tocchi di prima in serie

L’osservatore occasionale di una partita a Fifa non ha mai faticato a individuare la principale differenza tra il titolo di EA e il calcio giocato. Nel simulatore, infatti, la squadra in possesso di palla ha sempre avuto buon gioco cercando di sviluppare l’azione con rapidi tocchi di prima. Quasi come si fosse in una partita di calcio a 5 o nella fase finale di un’azione di pallamano. Questo difetto era estremamente evidente nei primi capitoli del ‘nuovo corso’ di Fifa (attorno allo 08, per intendersi). In quegli episodi, infatti, per quanto cominciassero a canonizzarsi i grandi pregi che avrebbero successivamente reso grande la serie, restava – di base – una grande difficoltà nel semplice dribbling. Questo fattore rendeva consigliabile, quando non necessario, procedere con i tocchi di prima.

Dopo aver limato il controllo sul portatore di palla, averlo dotato della possibilità di eseguire le finte più estreme e averlo tutelato impedendo ai difensori la pressione costante (attraverso il Tactical Defending), EA ha deciso di dare un’altra ‘mazzata’ all’appetibilità del costante passaggio di prima: ecco il First Touch.

La grande novità di Fifa 13 riguarda quindi lo stop del pallone. Adesso, infatti, le variabili che incideranno sul controllo di palla iniziale, saranno numerosissime e davvero ‘variabili’. Il tutto col dichiarato intento di rispecchiare la realtà, laddove la sfera – anche nelle situazioni di ‘calma piatta’ – va quasi sempre ‘addomesticata’ per essere giocabile.

Pad alla mano, il tutto si traduce in un ritmo di gioco meno frenetico: la via migliore per andare sul sicuro, anche controllando giocatori ‘mediocri’ e dovendo agganciare palloni sporchi, sembra essere la pressione di LT/L2 nel momento dello stop. In questo modo, di fatto, il nostro giocatore interromperà la propria corsa, concentrandosi sul controllo del pallone. Questo vale sia palla a terra, sia sui lanci lunghi. E il tutto può essere abbinato a dei movimenti preliminari dello stick sinistro che, da un lato, ci renderanno lo stop più sicuro e, dall’altro, ci consentiranno di prepararci alla prossima mossa, con cui superare il difensore.

Esistono anche tutta una serie di ‘combinazioni aggressive’ che ci permetteranno di rendere il First Touch una sorta di ‘primo atto del dribbling’: allungandoci scientemente il pallone in zone del campo libere, potremo infatti avvantaggiarci per il prosieguo dell’azione.

Ma non è solo una questione di stop. L’intera dinamica del passaggio corto pare essere stata limata e rivista. Adesso anche i tocchi ravvicinati ed elementari richiedono la corretta postura del giocatore, una sua buona abilità di base, l’utilizzo del piede dominante e un accurato calcolo della forza necessaria. Insomma: il passaggio semplice è adesso decisamente meno efficace. Non si ‘aggiusta in automatico’, se il giocatore che lo effettua non ha tempi e bilanciamenti corretti.

 
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