Hands-on Tomb Raider: Lara Croft stavolta ha una psicologia

Hands-on Tomb Raider: Lara Croft stavolta ha una psicologia

Abbiamo avuto modo di provare per la prima volta in maniera diretta il nuovo Tomb Raider. Il gioco è molto diverso rispetto al passato, perdendo il sostenuto livello di difficoltà tipico della serie. Ma si tratta di un'avventura coinvolgente e cinematografica, con un motore grafico decisamente all'avanguardia.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Reboot

Decidere di compiere il reboot di una saga è sempre un’operazione delicata. Solitamente, si sente la necessità di ‘aggiornare’ personaggi e situazioni a gusti e stili più moderni. Si corre, però, sempre il rischio di scontentare i fan o di tradire lo spirito della saga.

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Nel caso di Tomb Raider, è parso chiaro, sin dai primi filmati fatti circolare da Crystal Dynamics, il desiderio di passare a toni più cupi e maturi. Per rendere il personaggio ‘mitico’ di Lara Croft più profondo, sfaccettato e credibile. In grado di legarsi empaticamente al giocatore, superando quella facciata da eroe senza tentennamenti che l’ha spesso contraddistinta.

Già all’E3, nei filmati mostrati alla stampa il cambio di tono era parso evidente. Lara è giovane, agli esordi. Per quanto – in embrione – abbia tutte le caratteristiche eroiche che ben conosciamo, si muove ancora con incertezza e timori. Ad accrescere l’urgenza di ogni situazione, poi, la natura ostile dell’isola in cui Lara è naufragata, con l’aggiunta del pericolo rappresentato da una ciurma di aggressivi predoni, che non si faranno scrupoli nell’assalire il team di ricerca. L’efficacia nella concretizzazione di questi elementi di incertezza e pericolo è estrema: ogni mossa di Lara è incerta, sofferta e faticosa. Scordiamoci l’equilibrista che conoscevamo: le mosse ‘acrobatiche’ della giovane avventuriera sono sempre approssimative e comunicano insicurezza. Tocco geniale, in questo senso, il costante commento – la parlata tra sé e sé – che Lara fa durante il gioco. L’archeologa si fa forza, cerca di darsi coraggio e fa mente locale in ogni situazione. Esattamente come farebbe una persona reale, sbalzata in una situazione pericolosa.

Di fatto, a 21 anni, Lara è alla sua prima ‘missione’. Per questo parte con tutto l’entusiasmo possibile. Decisa a vivere la situazione appieno e determinata a dimostrarsi all’altezza. Presto però – sia per cause naturali, sia per la presenza di malintenzionati umani – la situazione si farà complicata e pericolosa. Naufragata su un’isola selvaggia e ostile – e ben presto braccata da una ciurma criminale – Lara si produrrà nel tentativo di ricongiungersi ai propri compagni, evitando i ‘pirati’ sbarcati sull’isola.

Abbiamo avuto modo di accompagnare Lara in una delle prime fasi dell’esplorazione dell’isola tropicale, giocando quanto all’E3 ci era stato solamente mostrato.

 
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