Diablo III. L’ora è finalmente giunta

Diablo III. L’ora è finalmente giunta

Undici anni di attesa dall’ultimo capitolo, quattro anni di attesa dal primo annuncio, indiscrezioni prima, rivelazioni poi, beta e BlizzCon… ma la risposta di Blizzard era sempre la stessa: “sarà pronto quando sarà pronto”. Ma la data del 15 maggio è stata rispettata e Diablo III è finalmente tra noi. Le immagini sparse per l'articolo provengono dal produttore, mentre quelle nella gallery le abbiamo catturate durante i nostri test.

di , Antonio Rauccio pubblicato il nel canale Videogames
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Eroi e seguaci

In merito al roster delle classi, in sede di preview avevamo già presentato le cinque proposte di Diablo III. Dopo l’installazione della retail, nella scelta della classe che ci avrebbe accompagnato lungo i quattro atti del gioco e i quattro livelli di difficoltà, abbiamo optato per il Monaco, una delle classi più riuscite del lotto, che sta riscuotendo ottimi consensi di pubblico: un’autentica macchina da guerra, dotata di incredibile potenza e velocità. Ma abbiamo comunque speso gli ultimi giorni antecedenti alla pubblicazione in compagnia di Barbaro, Sciamano, Mago e Demon Hunter, con cui ormai, dopo tante settimane di beta, avevamo fatto amicizia ed imparato ad apprezzare.

Molto è stato migliorato rispetto in termini di bilanciamento, skill e proprietà dei personaggi, e dobbiamo dare atto a Blizzard che la fiducia richiesta al pubblico quando furono svelate le classi del nuovo capitolo è stata ben riposta, e quasi tutte le idee che al BlizzCon avevano entusiasmato il pubblico, hanno preso forma. Rileviamo però ancora qualche squilibrio tra le classi, ma la necessità di ulteriori tuning dopo il lancio del gioco è fisiologica (fu così anche per Diablo II), e siamo certi che sarà calibrata al meglio con le future patch. Ricordiamo che Blizzard ha sempre curato in maniera maniacale i suoi giochi con il rilascio di patch anche diversi anni dopo l’uscita di un titolo, ci aspettiamo dunque che la stessa cura sia riservata alla sua nuova creatura.

Confesso che fino all’ultimo ho sperato in un colpo di scena, con l’aggiunta nella retail di Negromante e Paladino (due tra le classi più osannate della serie), ma Blizzard lavora in maniera troppo razionale e coerente per un colpo di testa del genere, dunque non resta che affidarsi alle indiscrezioni degli sviluppatori, che vedevano spazio per un loro possibile ritorno nella futura espansione del gioco. Inoltre, durante la nostra intervista con Kevin Martens (Lead Content Designer) e Jason Regier (Lead Programmer) alla Feltrinelli di Milano, a domanda diretta in proposito le risposte sono state elusive… chi vivrà, vedrà, per ora godiamoci gli eroi messi a disposizione da Diablo III, che hanno tutte le carte in regola per far breccia nei nostri cuori.

Fin dalla prima versione della beta, nel corso di una delle missioni disponibili, ci ritrovavamo a salvare da morte certa un cavaliere, che unitosi al nostro party, ci seguiva come valido alleato. In realtà si trattava di una feature temporanea che Blizzard voleva rimuovere, ma l’ampio consenso ottenuto dal Templare, ha spinto lo sviluppatore ad estendere questa caratteristica. Nel corso delle missioni di Diablo III incontreremo infatti tre seguaci: il granitico Templare, una bella Incantatrice e un simpatico Lestofante, che ci accompagneranno, se vorremo, per tutto il corso del gioco.

Nel centro città più vicino potremo poi scegliere quale dei tre assoldare, anche in virtù delle loro classi e delle circostanze che ci troviamo ad affrontare: invece, nel caso di partite pubbliche, i follower non prenderanno parte alle missioni.

I seguaci offrono ben più dei soldati o delle ranger che potevamo assoldare in Diablo II: evolvono di livello insieme al nostro alter ego, hanno cinque slot abilità sbloccabili e il giocatore potrà scegliere le skill che preferisce (due opzioni per ogni slot), possiedono alcuni slot di equipaggiamento, che potremo popolare con il loot o gli oggetti acquistati. Menzione particolare per la loro caratterizzazione, ciascuno dei tre ha la propria tempra, la propria filosofia, il proprio passato che emerge dai dialoghi: in particolare il ladro è il cialtrone più simpatico del gioco, i suoi commenti ironici riescono a stemperare anche le situazioni più drammatiche.

 
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