The Elder Scrolls V Skyrim: la resa dei conti

The Elder Scrolls V Skyrim: la resa dei conti

Recensione della versione XBox 360 di Skyrim, l'atteso nuovo capitolo della popolare serie Elder Scrolls che sarà nei negozi a partire dalla giornata di domani. Pubblicheremo nei prossimi giorni altro materiale e nuove informazioni sulla versione PC.

di pubblicato il nel canale Videogames
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Magie, urla, armi a due mani: il combattimento nel freddo Nord

Considerazioni sulla difficoltà a parte, il sistema di combattimento di Skyrim merita una breve descrizione perché comporta senz’altro alcune novità. Intanto essendo ogni abilità legata ai talent tree di cui parlavamo prima, ci sono molto più scelte per enfatizzare un certo aspetto del combattimento piuttosto che un altro.

Investire tutti i punti talento in “Armi a due mani” e “Armatura pesante” ci renderà ovviamente delle macchine di morte corazzate senza molta dimestichezza con la magia; al contrario investire nei tanti rami di magia ci permetterà di combinare meglio gli effetti degli incantesimi, farli durare di più, lanciarne di più potenti, a discapito della nostra bravura con le armi da mischia. Niente di trascendentale insomma, ma ancora una volta è bene ripetere che si tratta di cose nuove per un gioco di Elder Scrolls.

Nello specifico comunque le novità più di impatto riguardando la possibilità di usare due armi contemporaneamente, rinunciando alla parata, e anche di utilizzare due magie (una per mano), oppure ovviamente al tempo stesso un’arma a una mano e una magia. Questa novità incide ovviamente sugli stili di gioco e determina una piacevole varietà nell’approccio al combattimento: utilizzare una spada e uno scudo è certamente diverso che utilizzare una spada e un incantesimo curativo; lo è ancora di più rispetto a utilizzare una spada e un incantesimo di distruzione, o due spade (francamente non ho provato a usare due scudi ma mi riprometto di vedere se è possibile perché sarebbe fantastico).

Una cosa di cui tenere conto quando si parla della magia in Skyrim è che il sistema del mana come risorsa è stato leggermente rivisto: il mana (o meglio la ‘magicka’) si rigenera automaticamente ogni tot secondi, e la velocità di rigenerazione è ovviamente migliorabile tramite talenti ed equipaggiamenti dedicati. Questo significa che a differenza dei titoli precedenti, in Skyrim è molto facile giocare utilizzando come personaggio un caster puro, che non faccia alcun affidamento alle armi da mischia: basta munirsi il più possibile di oggetti e abilità che migliorano la rigenerazione della magicka, e poi gestirsi con attenzione i tempi di ricarica durante i combattimenti.

A conti fatti, considerando che come dicevamo prima il combattimento dà in generale un feeling un po’ piatto e plasticoso, ho trovato la possibilità di utilizzare molto freneticamente le magie davvero divertente, se non addirittura un po’ sbilanciato (i nemici sembrano durare veramente fin troppo poco quando si combinano due incantesimi di attacco insieme – sempre per tornare al problema del livello di sfida).

Non dimentichiamo poi che a tutto questo si aggiunge anche la feature nuova degli “Urli”, ovvero incantesimi speciali che potremo imparare e potenziare nel corso del gioco affrontando e sconfiggendo i draghi. Ogni urlo rappresenta un aspetto particolare dei poteri dei draghi, dalla forza incontrastabile al dominio del fuoco o del ghiaccio, ed è composto da un massimo di tre parole: usandole tutte e tre si potenzierà l’effetto dell’Urlo rendendolo sempre più efficace, con effetti in teoria sempre più spettacolari.

 
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