The Elder Scrolls V Skyrim: la resa dei conti

The Elder Scrolls V Skyrim: la resa dei conti

Recensione della versione XBox 360 di Skyrim, l'atteso nuovo capitolo della popolare serie Elder Scrolls che sarà nei negozi a partire dalla giornata di domani. Pubblicheremo nei prossimi giorni altro materiale e nuove informazioni sulla versione PC.

di pubblicato il nel canale Videogames
XboxMicrosoft
 

Dove eravamo rimasti?

Partiamo dalle basi, e cioè la storia. Confesso che per quanto non sia un fan accanito di Oblivion, ho sempre trovato molto affascinante tutto il cosiddetto “lore” della saga degli Elder Scrolls. Anche per questo ho sempre preferito i precedenti capitoli, escluso Arena: Daggerfall e Morrowind erano molto più attenti a costruire una storia epica e originale di quanto non lo sia stato il quarto gioco della serie. Skyrim, in ogni caso, segue il solito approccio di ogni titolo Elder Scrolls: questa volta il teatro delle nostre avventure sarà appunto la regione di Skyrim, patria dei “Nord”, nell’estremo settentrione di Tamriel.

Sono passati circa duecento anni dagli eventi narrati in Oblivion, e sempre seguendo la tipica narrazione della saga (che non mette mai direttamente in contatto tra loro i vari capitoli, pur tenendo conto di tutti) all’inizio del gioco sembrerà che quanto visto in Oblivion non sia neanche mai avvenuto. Avevamo lasciato Cyrodiil, la provincia centrale dell’Impero, in rovina e sull’orlo della guerra civile: l’ultimo erede della dinastia dei Septim, Martin, si era sacrificato per fermare il ritorno di Mehrunes Dagon dal regno dei daedra e la conseguente dannazione di tutto il mondo mortale.

Senza un successore della sua stessa genealogia, il trono dell’Impero era vacante e le ultime notizie che ricevevamo in Oblivion parlavano di una reggenza straordinaria in attesa di trovare una soluzione al problema. Nei duecento anni successivi molte cose sono successe su Tamriel: pur senza eredi dei Septim, l’Impero è sopravvissuto grazie alla conquista di Cyrodiil da parte del signore della guerra Titus Mede, che ha preso il controllo dell’Impero e ha cercato di mantenerlo in vita nonostante le difficoltà. Molte province hanno però iniziato un percorso di secessione: in particolare quelle degli elfi, che hanno dato il via a una feroce guerra per l’indipendenza dall’Impero.

La fine delle ostilità si è raggiunta con un trattato che, tra le altre cose, ha vietato per imposizione degli elfi alti il culto del dio Talos (ovvero il primo imperatore, Tiber Septim) in tutto l’Impero (tanto è vero che a differenza che in passato non sentirete più parlare dei “Nove”, ma degli “Otto” dei di Tamriel). Perché ci interessa sapere questo? Perché Talos era originario di Skyrim, e il suo culto tra le vette del nord è particolarmente forte e sacro.

L’imposizione degli Altmer viene ovviamente vista come un sopruso inaccettabile da parte dei Nord, che considerano l’Imperatore un vile e un traditore per aver chinato il capo di fronte a questa condizione degli elfi: ed ecco dove comincia il gioco, con la provincia del nord in piena guerra civile, la popolazione divisa tra i ribelli intenzionati a cacciare l’Impero da Skyrim e i lealisti imperiali pronti a sostenere l’Imperatore.

In tutto questo, il nostro personaggio, come da classico Bethesda, sarà uno sconosciuto prigioniero che scoprirà il suo collegamento a un’antica profezia: in questo caso quella dei “Sangue di Drago”, ovvero l’antica genealogia di cui faceva parte anche Tiber Septim e di cui facevano parte tutti i veri Imperatori. Secondo la profezia, quando il mondo arriverà al collasso, un Sangue di Drago si ergerà per difenderlo dal ritorno del drago Alduin, il divoratore di mondi. Per prepararci a sfidare i draghi, che nel frattempo hanno invaso Skyrim, dovremo imparare le vie della Voce: un potere spettacolare che ci permetterà di utilizzare il linguaggio dei draghi stessi per lanciare potenti incantesimi basati su parole magiche.

Imparando queste parole e assorbendo pian piano i poteri dai draghi uccisi dovremmo arrivare, a quanto pare, a sfidare Alduin in persona… mentre la guerra civile nella provincia del nord continua però a infuriare attorno a noi.

 
^