Fifa 12: quattro occhi sono meglio di due

Terminato il nostro test approfondito di FIFA 12 ci sentiamo di approvare in blocco tutte le soluzioni che sono state adottate dagli sviluppatori per rinnovare la serie.

Abituarsi ai meccanismi del Tactical Defending richiede un pizzico di dedizione e la disponibilità a modificare in maniera sostanziale il proprio approccio alla partita, ma una volta padroneggiato come si deve la sensazione che viene offerta è nettamente più appagante e realistica rispetto al sistema precedente.

I miglioramenti apportati all’IA e l’introduzione di un motore fisico completamente nuovo costituiscono un ulteriore passo di avvicinamento alla simulazione vera e propria, basata non soltanto su trame più lente e ragionate e un maggior tatticismo, ma anche su un elevato riscontro fisico e sulla giusta interpretazione di quelli che sono i punti deboli dei propri avversari. Tra le nuove modalità spiccano la My Live Season e il nuovo sistema di gestione dei match online, suddivisi per stagioni progressive, con tanto di promozioni, retrocessioni e partite di coppa.

C’è poco da aggiungere, se non che ci troviamo di fronte allo stato dell’arte in termini calcistici. Anche quest’anno il primato è stato difeso con onore da Electronic Arts. Come abbiamo evidenziato nella recensione di Pro Evolution Soccer 2012, Konami ha compiuto alcuni passi avanti, dimostrando impegno e voglia di ridurre il gap. Uno sforzo encomiabile, che tuttavia rischia di rivelarsi vano qualora EA Sports dovesse continuare a perseguire nuovi e ambiziosi obiettivi, sfornando con disarmante regolarità innovazioni sostanziali e di così ampio respiro.