LittleBigPlanet 2: il dolce ritorno nel Wonder World

LittleBigPlanet 2: il dolce ritorno nel Wonder World

Dopo il riuscitissimo esordio del 2008 e la parentesi portatile del 2009, Media Molecule riporta LittleBigPlanet su PS3 in una veste rinnovata. Ancora una volta a farla da padrone è la spiccata componente social che intende coinvolgere e stimolare la community, offrendo al contempo una longevità senza pari e un’esperienza multiplayer ancora più profonda e articolata.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Introduzione

Quando venne annunciato il secondo capitolo di LittleBigPlanet, nel maggio dello scorso anno, mi chiesi se effettivamente ci fosse la necessità di ritornare così presto nel Wonder World, il colorato mondo dei desideri dove tutto è concesso, dove l’immaginazione rappresenta il viatico per dare sfoggio della propria creatività.

La prima opera di Media Molecule è infatti stata particolarmente importante nel definire nuovi orizzonti nella partecipazione attiva della community, nel rendere in un certo senso gli utenti depositari della longevità del prodotto, mettendo nelle loro mani i medesimi strumenti di cui si erano serviti gli sviluppatori per la creazione di ciascun livello appartenente alla storia principale del gioco. La longevità non rappresentava pertanto un problema, tutt’altro.

Il fulcro dell’esperienza non era infatti costituito dall’avventura in sé o dall’improbabile sackboy che se ne rendeva protagonista, quanto dalla pressoché infinita varietà di alternative possibili offerte dall’originalità e dall’arguzia di consumatori con uno spiccato talento da designer. Gli stessi sviluppatori nel 2009 dichiararono il loro scarso entusiasmo riguardante una possibile produzione in serie di un titolo che, nel complesso, poteva farne a meno. L’enorme successo riscontrato sia sul fronte vendite che nella partecipazione attiva dei giocatori deve aver convinto Sony che fosse necessario investire ulteriori energie nella prosecuzione del franchise.

Dopo aver giocato a fondo LittleBigPlanet 2 è possibile affermare senza remore che tale scelta si è rivelata vincente. L’enorme potenziale di cui già il predecessore aveva dato sfoggio è stato infatti ulteriormente affinato per portare sulla scena un sequel dinamico, più profondo, sempre piacevole da fruire ma soprattutto da arricchire di contenuti ancora più variegati e unici nel loro genere.

 
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