Giochi su Facebook: perché sono i preferiti dalle ragazze

Giochi su Facebook: perché sono i preferiti dalle ragazze

Pubblichiamo un articolo di Silvia Mandrioli, italian marketing coordinator di Ankama Games. Silvia terrà su Gamemag una rubrica in cui esprimerà la sua opinione su alcuni temi videoludici filtrandola dalla prospettiva femminile.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Fantasy Warrior

Facebook sta finalmente venendo incontro alle nostre esigenze e iniziano finalmente a spuntare casual games più longevi e che ricordano maggiormente gli rpg di quanto non facessero in passato applicazioni come Pet Society.

Frugando tra la spazzatura di Mad Arcade, un aggregatore facebookiano di giochi di bassa lega, molto virale e dal contenuto spesso equivoco, a volte si possono trovare anche piccoli capolavori e Fantasy Warrior è probabilmente uno di questi.

Il nome, ve ne do atto, non è per nulla originale e solo due sono le classi di personaggi creabili: combattente e arciere ( livello massimo conseguibile: 160).

Si tratta di un rpg in-tempo-reale-non-troppo-reale, dato che si ha il tempo per prepararsi ai combattimenti. Scopo del gioco è chiaramente soddisfare tutte le richieste della dea Quetzalcoatl, dalle sembianze molto poco azteche, a dir il vero, e, infine, sconfiggere il nostro alter ego nel “Purgatorio Oscuro”.

Ok, decisamente gli sviluppatori di questo giochino hanno dei grossi problemi con i nomi, ma, a parte ciò, vi imbatterete in 9 stages piuttosto impegnativi, in cui combatterete creature pucciose e divertenti. Niente di meglio per rilassarsi qualche oretta, infatti la longevità non supera le 72 ore di gioco, chiaramente, ma potrete sbizzarrirvi provando ben 7 tipi diversi di equipaggiamenti, per un totale di almeno 56 oggetti indossabili differenti.

Il sistema di maging è particolarmente semplice e intuitivo allo stesso tempo e vi terrà impegnate sufficientemente a lungo nella creazione dell’equipaggiamento perfetto.

Gli incantesimi sono un po’ keyboard-consuming o, come dico io, “spacca-tastiera”, ma penso che il vostro computer possa sopravvivere a tre giorni di uso intensivo senza risentirne irreparabilmente.

Fantasy Warrior ricorda tanti rpg tradizionali da Fiesta a Final Fantasy, ma c’è di buono che fa finalmente da apri-pista agli rpg su Facebook e tutte le appassionate di fantasy finalmente potranno “giocare” davvero e non limitarsi ad applicazioni come Castle Age, che più che un videogame ricordava un librogame in versione XXI secolo.

14 Commenti
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FA.Picard10 Novembre 2010, 14:54 #1
queste donne che sprecano il tempo su facebook

(livello 425 a treasure isle)
]Rik`[10 Novembre 2010, 16:16 #2
la prima parte dell'articolo è un'aggregazione di luoghi comuni niente male
tazok10 Novembre 2010, 16:27 #3
Originariamente inviato da: ]Rik`[
la prima parte dell'articolo è un'aggregazione di luoghi comuni niente male


Insomma, noi facciamo più cose: studiamo, cuciniamo, facciamo le pulizie, andiamo a fare shopping con le amiche, andiamo in palestra, usciamo col fidanzato, ecc. E trovare tempo per giocare è veramente difficile, al contrario dei ragazzi che relegano quotidianamente una parte molto importante della loro giornata al videogioco.

Come si può dire che sia un luogo comune? Le donne da che mondo è mondo si danno da fare di più, i[U]l maschio è sempre stato lavativo[/U]!Signori, non c'è più religione, voi guardate in bocca a caval donato, bla bla bla.

Io so solo che mamma, da quando c'è farmville, non mi cucina più in orario. E questo non è buono, affatto.
19giorgio8710 Novembre 2010, 16:32 #4
vogliamo parlare di quella donna che negli USA ha ucciso il figlio perchè piangeva mentre la mamma giocava a farmville??
Eddie66610 Novembre 2010, 16:40 #5
dio ce ne scampi e ce ne liberi dai giochi su fb! gia adesso sono bombardato pressochè ogni giorno da richieste di fattorie animali, mucche, orsacchiotti & co.....aumentiamo pure il tutto e dopo si che ci sarà da ridere...
]Rik`[10 Novembre 2010, 16:40 #6
ma c'ha ragione la mamma!
cazzo ma piangi in orari diversi, tanto bene quando deve piantare i broccoli su farmville? QUELLO NO! MAI!
Insert coin11 Novembre 2010, 18:06 #7
Originariamente inviato da: tazok
Insomma, noi facciamo più cose: studiamo, cuciniamo, facciamo le pulizie, andiamo a fare shopping con le amiche, andiamo in palestra, usciamo col fidanzato, ecc. E trovare tempo per giocare è veramente difficile, al contrario dei ragazzi che relegano quotidianamente una parte molto importante della loro giornata al videogioco.

Come si può dire che sia un luogo comune? Le donne da che mondo è mondo si danno da fare di più, i[U]l maschio è sempre stato lavativo[/U]!Signori, non c'è più religione, voi guardate in bocca a caval donato, bla bla bla.

Io so solo che mamma, da quando c'è farmville, non mi cucina più in orario. E questo non è buono, affatto.


Effettivamente ho sempre pensato che mio padre fosse un fallito, perche' dopo aver preso la patente a 18 anni nel 1960, imparato a suonare la tromba e la fisarmonica, a guidare la moto, a ballare e dopo aver iniziato a lavorare a meno di 14 anni trascinandosi l'idrante per innaffiare i fiori delle serre, dopo aver iniziato ad accollarsi sacchi di cemento facendo il manuale, dopo aver messo su una impresa edile artigiana con tanto di operai alle dipendenze sempre puntualmente pagati, beh sto stronzo non e' riuscito manco a farmi da MAMMA, ed adesso che ha 69 anni invece che fare la "nonna" si dedica ai suoi hobby del kaiser, le bocce, il bowling, la numismatica, va a cercare i funghi e la cicoria nei boschi, meno male che dopo aver preso pure il porto d'armi 20 anni fa e la licenza di caccia ora ha deciso di appendere il fucile al chiodo, proprio un fallito che nella sua vita non ha mai avuto un cacchio da fare.....
]Rik`[11 Novembre 2010, 19:02 #8
oh ma "loro" hanno da limarsi le unghie e parlare di capelli, mica hanno tutto il tempo che abbiamo noi per cazzeggiare
Powagherry13 Novembre 2010, 15:48 #9
ehm, non riesco a trovarlo su FB. per favore, me lo linkate?
Gibolino14 Novembre 2010, 10:52 #10
Per prima cosa vorrei congratularmi per l'idea dell'articolo; aprirsi al mondo videoludico femminile è di certo un'ottima idea.
Per quanto riguarda la stesura dell'articolo invece mi sento di dissentire, quanto meno sulla prima parte.
Non metto in dubbio che le "donne" in senso lato abbiamo avuto negli ultimi 10 anni un apporto al mercato dell'intrattenimento sicuramente decisivo, ma il profilo evidenziato nell'articolo non ha contorni definiti ne uno strascico di dati statistici per offrire uno spunto di analisi; senza contare in alcuni casi l'utilizzo di terminologie poco comuni (spero di essere smentito da tutte le lettrici di gamemag sul fatto che sappiano cosa rappresenti la parola "puccioso" e magari che conoscano i concetti che vivonono intorno al Moe, che si ritrovino spesso a usare il termine "idle" e che abbiano il ragazzo che si fa i LAN party).

Tutti i fattori esterni menzionati possono essere applicati ad un esponente di sesso maschile di età compresa tra i 20 e i 30 anni, universitario fuori sede (ma anche no) con un minimo di interazione sociale.
Considerando quella fascia d'età, dati alla mano, quanto tempo dedicano ai videogiochi gli uomini rispetto alle donne?
Di ragazza che fa la calza poi ne ho conosciuta una soltanto ma è molto brava a fare anche maglioni, sciarpe, guanti e coperte :P

Insomma mi pare di capire che l'accozzaglia di luoghi comuni con cui è stato costruito il prologo di questo articolo sia stato troppo frettoloso, poco curato e soprattutto statisticamente parlando, povero di contenuti.

Non è stato menzionato The Sims, ne la piattaforma (aspettando l'evoluzione che darà al mercato il Kinect) casual gaming per eccellenza: la Wii (va bene non ho detto il Tamagotchi però mi sembrava esagerato).

Capisco che il target del discorso è sul casual gaming online e nello specifico su FB, ma un prologo storico di due righe poteva anche starci; giusto per inquadrare l'evoluzione del casual gaming dalle sue origini.

Riassumendo, ottima l'idea però attenzione a quello che scrivete perché con un'introduzione di questo tipo si deteriora a priori il giudizio sull'articolo.

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